La limpidezza.
Il primo passo della degustazione è osservare il vino, per stabilire se siano presenti difetti o alterazioni. Prendiamo il calice dallo stelo e portiamolo agli occhi. Valutiamo da subito, oltre alla tonalità del colore e la consistenza del vino, la limpidezza: l’assenza cioè di particelle in sospensione. Per valutare al meglio la limpidezza aiutiamoci con uno sfondo bianco, come un foglio di carta, per i vini bianchi o rosati, mentre per i rossi, soprattutto se molto cupi, abbiamo bisogno di una fonte di luce dietro al bicchiere.
Ma attenzione, alcuni vini all’esame posso contenere delle impurità senza che queste vadano a pregiudicare la qualità del vino come ad esempio: i vini rossi invecchiati a lungo, i vini imbottigliati con i propri lieviti e i vini che non sono stati filtrati.
I diversi gradi di limpidezza del vino sono: torbido, leggermente torbido, velato, limpido.
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